
“Le emozioni sono come il tempo: sempre presenti e in costante cambiamento” (Russ Harris)
In un’epoca nella quale siamo “iperconnessi” ci imponiamo di disconnetterci dalle nostre emozioni, per paura di sentire o per la scomodità di stare dentro quella sensazione.
Il desiderio conseguente e’ quello di voler anestetizzare quello che si prova, di rimuoverlo. In particolare questo accade verso quelle emozioni spesso etichettate in modo negativo: tristezza, paura, ansia e rabbia.
Ci si crea la magica illusione che nel tentativo di abolire un’emozione essa scompaia, riequilibrando così il proprio benessere.
Quello che in realtà avviene e’ proprio il contrario, per due motivi:
- Le emozioni non possono essere eliminate. Saper gestire le emozioni non vuol dire rimuoverle o reprimerle; ogni emozione ha una sua funzione adattiva e rappresenta una risposta a qualche evento specifico.
- Più si tenta di abolire una sensazione più la si amplifica: il corpo si irrigidisce, i muscoli si contraggono, quasi con l’intento di “buttare fuori” quell’ospite non gradito. Questo avviene anche a causa dei pensieri che ci costruiamo rispetto all’emozione e al giudizio che emettiamo su di essa. Magari giudichiamo quell’emozione negativa e quindi desideriamo non sperimentarla.
Come si può, dunque, imparare a gestire le proprie emozioni?
La tecnica dell’espansione, tratta dall’Acceptance and Commitment Therapy, può rappresentare uno strumento utile, perché può aiutare ad accogliere le proprie emozioni lasciandole fluire ed imparando a conviverci.
Questa, infatti, permette di notare quello che sentiamo nel corpo (consapevolezza) osservando il punto in cui queste sensazioni emergono.
Se vuoi puoi sperimentare questa tecnica suddividendola in 4 fasi:
- OSSERVA le sensazioni nel tuo corpo. Siediti in una posizione che sia per te comoda e attraverso dei respiri fluidi riponi la tua attenzione sul corpo, dalla testa fino ad arrivare ai piedi. Nel farlo e’ possibile che la tua attenzione ricada su alcune sensazioni più spiacevoli (una tensione sulle spalle, per esempio). Stai lì, su quella sensazione ed osservala con curiosità, cercando di darle una forma, un colore, e immaginando se questa sia calda, fredda, leggera o pesante.
- RESPIRA all’interno di questa sensazione, come se ci fosse un confine e tu ci respiri all’interno. All’inizio fallo con respiri più lenti e profondi, che hanno l’effetto di allentare le tensioni muscolari. Fai in modo che il tuo respiro fluisca e scorra dentro la sensazione.
- CREA SPAZIO attraverso la tua respirazione dentro ed intorno alla sensazione. Facendo questo e respirandoci dentro ed intorno è come se stessi ampliando il tuo spazio, impedendo al tuo corpo di “comprimere” l’emozione contraendosi.
- LASCIA che la sensazione sia presente. È possibile che tu non voglia percepire quell’emozione, che la voglia allontanare, ma attraverso quest’esercizio lascia che sia presente. Permettile di esserci, accoglila ed accettala. E se la tua mente inizia ad emettere giudizi rispetto a quello che sta accadendo tu ringraziala “grazie mente” e torna sulla sensazione presente nel tuo corpo.
Lo scopo non è quello di eliminarla, di allontanarla o di modificarla, ma di farci pace e accoglierla.
Dopo aver eseguito questi quattro passaggi puoi iniziare nuovamente, soffermandoti su un’altra sensazione, esercitandoti con costanza, poco per volta, a stare con l’emozione piuttosto che tentare di modificarla.
Imparare a stare con quell’emozione ti predispone anche ad una reazione diversa. Ricorda: una buona gestione delle emozioni non corrisponde al controllo, ma all’accoglienza. L’accoglienza di tutti gli aspetti di vulnerabilità che ci appartengono e ci rendono umani.
Maria Alice Salonis
Psicologa del Lavoro, Psicoterapeuta e Analista Transazionale